Il nostro bilancio

Sono passati quasi 2 anni da quando ci siamo impossessati legalmente degli spazi al piano terra dello stabile di Via Zago 7 a/b, così viene naturale fermarsi un attimo, guardare indietro e trarre gli spunti necessari per andare avanti. Non siamo un’azienda, noi non facciamo business, ci muoviamo intorno all’arte e alla cultura con l’intenzione di coinvolgere sempre nuovi amici con i quali dialogare dentro a momenti di vita che ci facciano crescere, perché è solo dal confronto che ci si può evolvere, quindi il nostro bilancio non è fatto di numeri, percentuali e grafici.

Nel nostro resoconto di fine anno ci sono tante immagini suggestive, che come i ricordi si velano sempre di quella leggera sfocatura che fa pensare a qualcosa di magico a partire da quella fighissima parata di cappelli da cui è iniziato tutto a maggio 2014. Ci appaiono volti che si susseguono in forme, sguardi e volumi diversi come una trottola che si mostra contemporaneamente da ogni lato; sorrisi che si fondono tra loro in unica lunghissima fila di denti che diventa una fragorosa risatacolori che escono scoppiettanti dai barattoli o dai tubetti come serpenti incantati e si mescolano, vivono vivacemente nello spazio o macchiano il pavimento; parole che si arrotolano come fantastiche strutture ingenieristiche intorno a idee, concetti e progetti; fogli che svolazzano nell’aria dell’ampio spazio di #alizarina (così si chiama la nostra grande sala di lavoro) in una danza allegra e leggera come agitati da un vento forte ma gentile; grandi tele bianche che si srotolano, si sospendono nell’aria e si tendono intorno a telai o sulla grande parete/cavalletto pronte a ricevere “il loro avere”. Guardando indietro ci appaiono occhi sgranati e ciglia sbatacchianti ad ascoltare bocche allargate a raccontare di luoghi lontani; bambini su tappeti volanti sospesi ad ammirare saltimbanchi esperti e divertenti; abili matite che insieme ad amici pennarelli “sketchano” veloci e rumorose; note agitate provenienti da strumenti musicali o da vinili pregiati che ballano a mezz’aria per poi infrangersi a terra come una sonora pioggia di pezzi di cristallo.



Momenti interessanti e formativi, tante meravigliose energie che ci danno la forza e l’intenzione di continuare. Abbiamo piantato un sacco di chiodi e graffette, l’arredamento irrequieto ha cambiato posizione tante volte cambiando la faccia di ZZ7. Si sono svolte due esposizioni d’arte I feticci degli altri e la doppia personale che chiamiamo ironicamente Pane & Muri; ci sono stati gli incontri creativi del gruppo degli inUTILI, è stata la sala di posa per l’amico Paolo Cavanna, è diventata teatro per la nostra cara “nipotina” Clio Abbate; poi è stata sala da pranzo, sala da ping-pong, sala da ballo, sala prove, sala convegni, platea. È diventata il set fotografico per la foto di gruppo degli inUTILI a opera di Enzo Sbarra,  ma soprattutto è bottega d’arte dove si svolgono i nostri corsi.

L’ultimo anno è stato per noi molto difficile, siamo rimasti come congelati per quasi 9 mesi, abbiamo continuato a fare tutto ma a denti stretti. È stata molto dura ma abbiamo vinto e quando ce ne siamo resi conto abbiamo voluto festeggiare alla grande con  Goodby Mr Hodgkin l’evento che, insieme al mostro che abbiamo bruciato si è portato via tutto il brutto e il cattivo.

Ora siamo pronti a iniziare un nuovo anno di attività e di iniziative in questo tutti quelli che vogliono “costruire” insieme a noi sono fondamentali.

Allora buone feste e buon anno nuovo, pieno di luce, progetti, amore e creatività. Auguri di “cuore”.

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